SENO GUERRIERO
Il mito dell'amazzone, l'immagine della donna in armi
ciclo espositivo a cura di Roberto Roda e Ferruccio
Giromini
Bondeno, Stellata di Bondeno, Ferrara
dal 30 aprile al 28 agosto 2005
Secondo la leggenda,
la spedizione degli Argonauti alla ricerca del Vello
d’Oro partì dalle foci del Po. Durante
la prima tappa del viaggio Giasone e compagni incontrarono
le donne di Lemno, sorta di amazzoni che avevano fatto
strage dei loro maschi.
Dalle rive del Po parte oggi una nuova spedizione allestita
dai musei d’arte della città di Bondeno
(Ferrara) alla ricerca delle amazzoni e delle donne
guerriere che hanno popolato i territori dell’arte
moderna e contemporanea.
SENO GUERRIERO - Il mito dell’amazzone,
l’immagine della donna in armi è l’intrigante
titolo della mostra curata da Roberto Roda e Ferruccio
Giromini che dal 30 aprile e sino al 28 agosto 2005
proporrà oltre duecento opere provenienti da
collezioni italiane e straniere (dipinti, sculture,
incisioni, fotografie, illustrazioni, fumetti, ex-libris,
cartoline, immagini digitali, video, performance, disegni
animati, ecc.), allestite in cinque differenti sedi
espositive a ridosso del Grande Fiume.
Nella cinquecentesca casa che fu del figlio di Ludovico
Ariosto, oggi sede del Museo Civico Archeologico, si
celebra l’universo delle guerriere ariostesche
e wagneriane e l’influenza che queste hanno avuto
nell’immaginario popolare, dal teatro drammatico
dei pupi alla illustrazione di fantascienza e fantasy.
In evidenza i colorati pupi siciliani del teatro di
Onofrio Sanicola e le immagini di artisti dalla vocazione
teatrale come Emanuele Luzzati e Marco Bertin. Le Pentesilee
siderali di Luigi Garonzi, grande illustratore della
fantascienza postbellica, incontrano qui le nipotine
digitali armate di Jeffery Scott e i deliri alla Blade
Runner delle vamp guerriere di Cesare Reggiani e Marco
Firinu. Le guerriere in bikini di corazza fotografate
da Bill Dobbins e George Bond Kontaxis sposano i sogni
della sword and sorcery con le fantasie androgine delle
campionesse statunitensi del body building.
Dal popolare alla pop art e ai suoi più recenti
e aggiornati influssi il passo è obbligato,
e le guerriere in corazza di mostri sacri dell’illustrazione
come Carlo Jacono e Bill Sienkiewicz lasciano il posto
alle “maschiacce armate pesantemente” del
fumettista Giuseppe Palumbo e del fotografo africano
Frédéric Karikese, e poi alle pin-up,
alle bond girls, alle cowgirls di Guido Crepax, Roberto
Baldazzini, Danny “gunchicks” Boes, Rebecca
Trawick, riproponendo le suggestioni mai dimenticate
dei favolosi anni ’50 e ’60.
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